Cibo di guerra, 5 (sconsigliato a vegani e vegetariani)

Quando Roma era città aperta, nell’inverno del ’43, ai miei nonni fu regalato un pollo, vivo. Mia madre era una ragazzina e non mangiava carne da tre mesi. La povera bestia andava dunque uccisa, su questo non c’erano dubbi. Il problema era farlo. Si provò a tirare il collo alla gallina (dai, quante volte l’abbiamo visto fare in campagna? E’ un attimo!) ma nessuno riuscì; l’animale starnazzava e correva per tutta la casa, imbrattando ogni cosa la suo passaggio. Fu convocato un consiglio di famiglia, arrivarono i cugini del nonno, provarono anch’essi a tirare il famoso collo e nessuno riuscì. Uno di loro ebbe infine un’idea. Largo tutti, faccio io, allontanate la bambina. Mise la testa della gallina dentro il cassetto della cucina, lo chiuse e girò il corpo. Il giorno dopo mia madre potè mangiare carne. Raccontava che le era sembrata buonissima e che non riusciva a saziarsene. Ma com’era andata lo seppe molti anni dopo.

9 pensieri riguardo “Cibo di guerra, 5 (sconsigliato a vegani e vegetariani)

  1. Se c’era mia nonna non ci sarebbero stati problemi 😊 lei arrivava sceglieva la gallina e diceva è ora di mangiarla. Solo che alla fine chi la mangiava era solo lei, noi bambine non potevamo mangiare chi era nostra compagna di giochi! Tempi diversi, esigenze diverse. 😘

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  2. Bellissimo racconto, hai creato una splendida atmosfera, seppur nel contesto storico pesante… povera mamma… e meno male che c’era quel pollo!!!
    😘🐓

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