Quando visito un luogo, monastero, castello o dimora antica, l’ambiente che più mi incanta è la cucina. Immagino le schiere di cuochi e sguatteri, il sudore e la fatica, senza elettrodomestici e detersivi moderni; e insieme immagino i sapori perduti per sempre, di cui ho assaggiato un’ombra appena nella mia infanzia umbra, e che rimpiango ogni giorno in quest’era del monosapore…
Questa è nel Monastero dei Benedettini di Catania: una sala enorme piena di luce lattea alla quale le foto non rendono giustizia. Il focolare è circondato da muri disposti a ottagono e piastrellati con ceramica di Caltagirone.
Il focolare vero e proprio era questo:
e su questo poggiava un lastrone di metallo per arrostire i cibi.
Un giorno, un giorno solo, con i sapori di quei tempi, quando la mela era mela, la patata patata e il cavolo cavolo!