All’alba, il boato del vulcano e la pioggia di terra nera in un caldo già terribile prima che sorgesse il sole.
I ragazzi che fanno gli esami, emotivamente devastati da un anno e mezzo di pandemia e Dad, piangono al termine del colloquio perchè è l’ultimo giorno nella loro scuola (io sono stata FELICE di uscire di scuola! Finalmente l’Università!).
I militari del posto di blocco, al sole sotto le nostre finestre, verso le due chiedono di usare a turno il bagno della scuola. Hanno gli anfibi, la camicia di cotone pesante, il giubbotto antiproiettile e grondano sudore. Stazionano qualche minuto in più nella portineria, per riprendersi; gli offriamo il caffè freddo, un bicchiere di latte di mandorla. Loro quasi si commuovono, bevono e tornano fuori, nell’inferno.
44 gradi, terra nera ovunque.