Secondo Jared Diamond, a parte l’aver avuto piante e animali ottimali in clima ottimale, metalli e malattie alle quali si erano ben presto immunizzati, gli europei, più fortunati, non più bravi o intelligenti del resto del mondo, conquistarono mezzo pianeta perchè erano più organizzati militarmente, in quanto dotati di un’organizzazione statale moderna.
E qui l’autore proprone uno schema evolutivo antropologico dello sviluppo sociale dei gruppi umani, secondo il quale si è passati dalla tribù , al clan, alla chafferie (http://www.treccani.it/enciclopedia/chefferie/) e quiandi allo stato moderno di tipo occidentale che viene definito cleptocrazia, non democrazia. La funzione principale di quest’ultimo sarebbe infatti il drenaggio di ricchezze dai reali produttori (contadini, allevatori, artigiani) a classi prive di una qualsiasi funzione, ma capaci di controllare e manipolare le altre con vari sistemi. Una visione senza dubbio pessimistica, ma da meditare.
Quello che mi ha affascinato è la descrizione del Big Man, il capo dei clan o delle tribù, capo non per diritto ereditario ma per meriti evidenti, di saggezza, capacità taumaturgiche, forza fisica, intelligenza sociale o strategica. Non aveva diritto di decisione, eppure lo si ascoltava. Una figura che era espressione di un gruppo nomade o semi-nomade, alla quale va, mi sembra, la simpatia dell’autore. E un po’ anche la mia. Nutro una vera passione per il Paleolitico, quando ancora non si era del tutto separati dalla natura e si doveva essere davvero molto abili e coraggiosi per sopravvivere. Non provo nostalgia di certo: non sarei durata due giorni, a quei tempi. Nutro ammirazione, questo sì. Troppo facilmente appaiono come dei barbarici scimmioni dalla fronte bassa, mentre più correttamente dovremmo vederli come eroi.
In fondo anche nella Genesi Dio predilige i sacrifici del pastore Abele, non del coltivatore Caino.