Presepio

Nella capanna metto una colonna (corinzia) a segnare che la nascita del Bambino è la fine della vecchia era e l’apertura della nuova ed eterna Allenza. E metto Benino, il pastore che dorme, segno di chi non siaccorge nemmeno di questo, come siamo tutti noi.

Metto anche ‘u scantato da stidda, come lo chiamano in Sicilia, il personaggio con la mano sopra gli occhi, spaventato dalla stella, come noi. Un tipo di pastore che già esisteva nel Quattrocento, come didmostra l’Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano:

tratto da: https://scheggiaimpazzita.wordpress.com/2012/01/06/adorazione-dei-magi-di-gentile-da-fabriano/

E l’anno prossimo metterò le anime pezzentelle che ordinerò a San Gregorio Armeno, quelle dimenticate in Purgatorio per le quali nessuno prega,perchè chissà che non sia anche la nostra sorte; e qualcosa, non so ancora cosa, che ricordi questo anno che volge al termine, perchè comunque non dobbiamo dimenticarlo.

Buon Natale a chi passa da qui!

Meraviglioso napoletano

Mia nipote tiene gli occhi azzurri.

Tiene, non ha.

Li tiene come un dono da portare, da offrire, qualcosa che le è stato dato, e che non è suo. Forse qualcosa che deve arricchire il mondo. Come se nessuno di noi possegga nulla,  ma lo tenga e basta, e l’essere sia da un’altra parte, non nel possesso.