
Nella pietra e nell’ulivo gli italiani hanno scoperto il segreto dell’eternità.
La citazione, incantevole e vera, è di Benjamin. Ne sono certa, ma non l’ho più ritrovata…
Nella pietra e nell’ulivo gli italiani hanno scoperto il segreto dell’eternità.
La citazione, incantevole e vera, è di Benjamin. Ne sono certa, ma non l’ho più ritrovata…
«Vieni, vieni; chiunque tu sia, vieni.
Sei un pagano, un idolatra, un ateo? Vieni!
La nostra casa non è un luogo di disperazione,
e anche se hai tradito cento volte una promessa… vieni.[2]» (da Wikipedia, s.v. Gialal al-Din-Rumi, teologo sunnita)
2. Dalla Regola non bollata di San Francesco d’Assisi:
E chiunque verrà, amico o nemico, ladro o brigante, sia ricevuto con bontà.
3. Da un pub della mia amatassima Irlanda, e pare sia di Yeats:
Se è vera la notizia che un presentatore olandese ha deplorato le terapie fornite contro il Coronavirus ad ottantenni obesi e fumatori che fra due anni potrebbero essere morti (http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/coronavirus-presentatore-tv-olandese-kelder-inutile-salvare-anziani-obesi-e-fumatori-moriranno-entro-2-anni-be237ed4-1830-4afb-b651-67a30f5a1759.html), ci sono molte, moltissime considerazioni da fare. Di seguito, alcune di esse:
Ogni sera, ad Atene, in Piazza Syntagma, là dove avviene il cambio della Guardia, sul Palazzo del Parlamento si proietta la bandiera italiana. E la bandiera italiana è stata esposta tra quella greca e quella europea.
Non serve a niente, ma mi ha fatto bene. Grandi Greci, grande Grecia, come sempre.
Ecco, io sto con ZeroCalcare qui: https://video.repubblica.it/dossier/coronavirus-wuhan-2020/coronavirus-zerocalcare-in-rebibbia-quarantine-quando-fare-la-spesa-diventa-un-odissea/355850/356417?ref=RHPPTP-BH-I250988111-C1
A tutti i giornalisti d’Italia: se dobbiamo stare a casa ci stiamo, ma non diteci quant’è bello!
Ieri sera, dopo il discorso del premier Conte, mi è giunta la notizia che in Irlanda tutti stanno cambiando la propria foto del profilo Facebook con la bandiera italiana, per solidarietà con noi.
Irlanda, I love you, sempre di più
Correzione/ integrazione al post precedente: in Italia esiste un monumento agli emigranti. Devo la segnalazione a QuasiBiancaneve : https://wordpress.com/read/blogs/61910712.
Si trova a Genova, ma è nascosto. Non riesco a postare il link. L’articolo è comunque su GenovaQuotidiana.com, numero del 18 Giugno 2019.
Peccato, mi piace. Quello svettare crestato sopra il blocco rettangolare dà in qualche modo l’idea del doloroso distacco dalla terra natale.
Nel cuore della City di Dublino, in mezzo agli affari, alle banche, ai soldi, gli irlandesi hanno voluto questo: https://www.google.com/search?q=famine+sculpture+dublin&client=firefox-b-d&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwiRzKHLvevjAhUiMuwKHYWJCEcQ_AUIEigC&biw=1220&bih=588#imgrc=jZTf4wWrQVUXiM:
Lungo le rive del Liffey, là dove chi era costretto ad andar via dalla Grande Fame (1845-49) si imbarcava per le lontane Americhe. Come a dire: ora siamo ricchi, ma ricordiamoci da dove siamo partiti. Ricordiamo le sofferenze antiche.
In Italia non c’è nessun monumento a chi partì dai porti di Genova e Palermo, per povertà anch’essi, alla volta delle lontane Americhe, alla fine dell’Ottocento. Sarà per questo che non usciamo dalla crisi?
Un signore piuttosto avanti negli anni mi cede il posto in autobus. Io mi schermisco e lui fa
-You’re Italian. I love the Italians–
Forse temendo la Brexit e le sue conseguenze, i genitori italiani hanno deciso a Gennaio di far studiare inglese ai loro pargoli in Irlanda. Dublino è letteralmente invasa da ragazzi italiani (i Figli compresi).
Strillano, ridacchiano, mangiano cose terribili. Sono tenerissimi.