Forse chi legge già la conosce, ma io no: è l’insalata catalana, o almeno così si chiama in Sicilia.
Polipo lesso, patate, carote, cetrioli, pomodorini di Pachino, rucola. Ho fatto togliere le cipolle, ma ci stanno.
Polipo e patate lesse, sembra strano, ma è una bontà.
Della Sicilia trovo incantevole questa memoria del passato attraverso i cibi. Addirittura la Catalogna, e talvolta ancora più indietro: nello Stretto di Messina quando pescano il pesce spada gli uomini cantano una canzone greco-bizantina, di cui ormai ignorano il significato. E’ come una stratigrafia con il cibo. Tutte le dominazioni, i re di passaggio, portati in tavola. E tutti che mangiano immemori, perpetuando.