Ancora qualcosina per la Madre Terra

Immagine tratta da: Di Rob – Sheeps Wool, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=8463983

Dovendo comprare un piumino matrimoniale per l’inverno, ho fatto un giro per i negozi e sono stata costretta a notare che:

1 quelli belli costavano moltissimo

2 erano tutti di sintetico e noi abbiamo eliminato sintetici e plastica ogni volta che vi sia un’alternativa (il che mi ha felicemente condotto allo shampoo solido)

Mio marito inoltre odia i piumini, dice restano rigidi e scivolano via, lasciandolo al gelo, relativo essendo in Sicilia.

Così ho azzardato. Ho comprato il tessuto che mi piaceva e l’ho spedito a un lanificio perchè lo imbottisse. Devo dire che ho tremato, temevo che non venisse bene, che arrivasse poco rifinito, che non tenesse abbastanza caldo.

Ieri è arrivato. Sua Maestà il Piumino di Lana, perfetto, nemmeno un filino che pendesse, cuciture a regola d’arte. Quando l’ho disteso sul letto ha fatto un rumore soffice: Plof. Tanto è pesante. Siamo andati a dormire curiosi come due bambini la Vigilia di Natale –vediamo com’è, vediamo che succede.

Meraviglioso. Sembrava di essere in un abbraccio. Sua Maestà non si è spostato di un solo millimetro per tutta la notte. Certo,non è quelli prima di noi fossero i sempliciotti che pensiamo! anzi, ho il vago sospetto che la sapessero più lunga di noi, inquinatori seriali.

Aspettando Medicane

da: https://calabria7.it/ciclone-medicane-incubo-sul-mediterraneo-sicilia-e-calabria-a-rischio/

Un giorno di tregua, prima di Medicane. La gente ha preso d’assalto i supermercati, quando arrivo io non c’è quasi più nulla, stile lock down rosso, hanno saccheggiato persino i dentifrici -eppure sono solo due giorni di chiusure.

In qualche modo sappiamo cosa accadrà:il bis delle scene di questi giorni, ma all’ennesima potenza -macchine abbandonate al centro della strada deserta, sacchetti della spazzatura trascinati ovunque dalla forza dell’acqua, l’apertura di una finestra resa impossibile dal vento, i vasi tirati dentro casa insieme alle sedie e al tavolo della terrazza, i panni stesi in soggiorno, i cellulari che smettono di funzionare, tutto orribile. Speriamo che nessun altro muoia, ora che sappiamo. God will protect us.

Il mare oggi pomeriggio era verde e giallo, pessimo segno. Io sono andata a fare la piega. Chiusa in casa, sì, ma carina.

Ope legis

Elenco qui solo alcune cose, le più urgenti, che vorrei veder proibite ope legis, dall’alto e senza discussioni:

  1. la plastica. Le industrie che la producono riconvertite subito alla produzione di magnifici contenitori di vetro o in società di consegna a domicilio di latte, detersivi, acqua, ecc..con stupendi vuoti a rendere, ovviamente di vetro
  2. i matrimoni in Sicilia tra la seconda metà di maggio e la fine di ottobre. Un familiare è stato a un matrimonio fissato per il tardo pomeriggio. 38 gradi all’ombra, pioggia di cenere vulcanica stile ultimi giorni di Pompei e una cerimonia civile durata un’ora buona in quanto la celebrante ha fatto la storia dell’amore tra i due sposi (ragazzi, meglio in chiesa, le chiese sono fresche…). I primi piatti, in numero di sei, sono stati serviti alle 11; vi lascio immaginare il resto.
  3. i jeans e le camicie maschili attillate d’estate. Riconversione della moda maschile allo stile Luigi XIV per l’inverno (non se ne può più di abiti blu o grigi!) e per l’estate ai caftani colorati che i nostri concittadini nati in Africa sfoggiano senza versare una stilla di sudore -loro sì, che sanno come si fa.

Soluzioni costruttive, 2 (qualcosina per la Madre Terra)

Gli antichi costruivano meglio di noi, questo è un dato di fatto. Accanto alle soluzioni anti-caldo dei Normanni di Sicilia ( https://bagatelle.blog/2019/07/17/soluzioni-costruttive/, mi autocito, scusatemi), la Persia ha sviluppato le torri del vento: https://it.wikipedia.org/wiki/Torre_del_vento.

Sfruttando la differenza di circolazione tra aria calda e fredda, in base alla quale l’aria calda sale e la fredda scende, le torri del vento nelle grandi dimore persiane garantivano nelle sale l’afflusso costante di aria fresca proveniente da più alta quota. Gli esiti architettonici sono di straordinaria bellezza: https://it.wikipedia.org/wiki/Casa_Borujerdi; https://buildingcue.it/le-torri-del-vento-persiane/10416/. Sono state recentemente riscoperte dalla bioarchitettura, sinora, credo, solo come oggetto di studio, non ancora applicate in Europa.

In questo caldissimo settembre guardo il palazzone di cemento armato dove abito, guardo i condizionatori sul mio balcone, ripenso alle torri del vento e l’orrore per le città moderne diventa sgomento.

Il futuro della moda

In questo ottobre caldissimo, di nubifragi con 33 gradi a mezzogiorno, di monsoni e aria condizonata; di alunni che sudano stravolti nei loro jeans elasticizzati in aule rigorosamente al sole; di mosche, coccinelle, fiori che sbocciano rigogliosi senza posa  ( ma no, il clima non sta cambiando), ci si rende conto che il futuro della moda è in quello che già si indossava migliaia di anni fa, vale a dire questo:

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Gonne di lino per gli uomini, tenute scostate dal corpo, presumibilmente, da bastoncini di bambù! Basta pantaloni, chiediamo agli stilisti come minimo un caftano, una gonna pantaloni freschissima! E gli antichi Egiziani, che sapevano campare, avevano anche gli astucci portabarba di vimini, per non far sudare il collo, utili anche per indurre a sospettare un’età più matura e rassicurante:

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Qualcosina da imparare dal passato la abbiamo….

 

Immagini tratte da Wikipedia, s.v. Tomba di Tutankhamon

 

 

Caldo

Le macchine esterne dei condizionatori grondano acqua; ogni due ore un breve black-out perchè tutti accendono l’aria condizionata; la temperatura SALE di sera.

Discussioni infinite con Figli e Marito se sia meglio tener tutto chiuso o ventilare aprendo le imposte.

L’unico consiglio nuovo che mi sento di dare, oltre ai soliti ( non uscire dalle 11 alle 15, non accendere il forno ecc..) è per donne e ragazze: usate borse solo di pelle, rafia o tessuto -niente plastica, si appiccica addosso.