Dell’ebbrezza in Europa

Ciò che segue non è frutto di un mio avvinazzamento, ma di passeggiate serali per i centri storici delle città europee che ho visitato finora.

Ogni nazione europea ha uno stile di ubriacatura, frutto di un genius loci che si manifesta proprio quando cedono i freni inibitori per effetto dell’alcool.

Ubriachi, gli irlandesi diventano malinconici e dolci, gli inglesi aggressivi, i greci, sempre dignitosi,  bevono rakì dalla mattina alla sera e non sembrano mai ubriachi, gli austriaci disperati, i polacchi -finalmente- gentili.

E gli italiani? Ne ho avuto la percezione in Polonia, quando tutto il nostro gruppo saltellava e cantava dietro al cantante del pub. Mi si è avvicinato un nativo, ubriaco fradicio ovviamente, e mi chiede di dove sono

-Ah Italiana! Italiani…buddello!-

Birra e Irlanda, 1

Quando entri da italiano in un supermercato irlandese, anche di grandi catene, rimani sconvolto. Inizialmente, per interi settori, scaffalature da terra a soffitto di birra e patatine, per metri e metri e metri lineari. Inimmaginabile prima di entrare. E ti chiedi, ma dove sono le cose da mangiare?

In fondo in fondo, molto lontano,  traluce un bancone in cui c’è tutto quello che siamo soliti mangiare in Italia, frutta, verdura, carne, pesce, formaggi, uova, tutto compresso in due metri quadri, disdegnato dai nativi.

Assurdo, dice in me l’italiana,  ma appena assaggio una delle birre irlandesi, presa a caso, capisco il perchè dell’esposizione. Perchè la birra irlandese non è solo la Guinness, ma decine e decine di altre mai viste da noi, buonissime, di tutti i tipi, di tutti i colori, tutte con bellissime etichette. E capisco tutto. Perchè mangiare, se hanno quelle birre?