Una nuova forma di Fake new

Domenica pomeriggio un nostro parente in attesa, dopo 16 giorni di ricovero, di intervento oncologico, è risultato positivo al Covid, insieme ad altri pazienti del medesimo reparto. Ovviamente i familiari hanno scelto di riportarlo a casa, anzichè lasciarlo languire in un reparto Covid, dove avrebbe rischiato di prendere anche l’altra variante; e immagino che la stessa scelta sia stata fatta dai parenti degli altri postivi.

Operazioni oncologiche rimandate sine die, in tutta Italia. Di questa tragedia non c’era traccia nei quotidiani nazionali di domenica o lunedì, se non in uno. Nei giorni successivi qua e là la notizia è affiorata, nulla di più.

Per favore, non chiamiamo fake news solo le cose false, le notizie prive di validità scientifica e le pseudo-verità inventate, ma anche quando si tace una tragedia come questa. Continuando a cantare le magnifiche sorti e progressive non ne usciremo più. Semplicemente diamo voce anche al dolore vero, anche se intacca l’idea dominante.

21 pensieri riguardo “Una nuova forma di Fake new

  1. Fa male questo scempio, da ogni punto di vista lo guardi.
    E il tacerne da parte delle agenzie di informazione amplifica la disumanità. Anche il silenzio può essere una fake news, delle peggiori perché manipola, disorienta, deresponsabilizza il cittadino

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  2. Scusate la voce fuori dal coro. Che a causa del Covid un sacco di gente con altre patologie anche gravi sia stata trascurata per impossibilità sia logistiche che di personale, che anche parecchia gente sia morta (ad esempio di patologie cardiache e oncologiche), è cosa che si sa da un pezzo. Tanto più grave la posizione dei no-vax che, stando alle statistiche diffusamente pubblicate e che difficilmente si possono credere tutte manipolate, intasano gli ospedali. Poi, che, da quel che posso giudicare soltanto in Italia, i media si siano buttati sul Covid con un’esclusività che diventa di giorno in giorno più vomitevole, questo è un fatto.
    Ma soprattutto, cara Mocaiana, non ho capito con chi te la prendi. Con i media che non sottolineano abbastanza questa ulteriore, deleteria conseguenza del virus (fra le innumerevoli deleterie)? Col virus? Con chi, di preciso? E cosa proponi?

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    1. Con i media, certo. Mi dispiace non essere stata più chiara. Queste difficoltà ospedaliere non hanno, non hanno avuto, il giusto risalto. Nonostante il Resto del Carlino.
      Ma questa è solo un’opinione personale.

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      1. Il Resto del Carlino, secondo Wikipedia, è la testata più diffusa in Emilia-Romagna e Marche. E’ il quotidiano storico di Bologna, ha una tiratura paragonabile a quella del Mattino, benché probabilmente una diffusione geografica minore. Non è un foglio locale.
        Delle difficoltà ospedaliere si è parlato e si parla a mio avviso ampiamente, un po’ su tutte le testate significative e sugli altri canali di informazione. Così come si è parlato degli effetti negativi del Covid sul benessere psicologico degli adolescenti, dei rapporti fa Covid/lockdown e femminicidi, Covid e suicidi, eccetera. Ma se ne può sempre riparlare e indignarsi, se serve a scaricare.

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      2. Serve, serve, carissima Elena. Tutto ciò che ci tocca da vicino, se non trova un riscontro adeguato, fa caricare solo rabbia.Quanto al Resto del Carlino, confermo la mia ignoranza: io sono ferma ai quotidiani nazionali, anche più che nazionali. Penso che mi limiterò all’Ansa, prossimamente. Mea culpa, certo. Ma non vedo perchè cercare altrove…Sono situazioni con le quali in primis politici e no-vax devono confrontarsi e assumere ciascuno le proprie responsabilità. Lo scaricabarile non serve più a nessuno.
        Per dirtene una: scopro,nell’occasione del post, che da Napoli in giù solo un ospedale ha la PET con metionina…nessun ente sembra proeccuparsi di ciò, solo i pazienti assillati da terapie intensive sovraffollate da no-vax, che danno la colpa di ciò ai politici,i quali danno la colpa ai no-vax…in mezzo tutti gli altri. Un abbraccio.

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  3. Sto scoprendo un sacco di piccoli ospedali in luoghi ameni ed incantevoli che non sapevo nemmeno esistessero, visto che ormai i grandi centri se funzionano anche per i malati normali (quelli senza covid) sono presi d’assalto.

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