I numeri della mia regione fanno paura. Sento il virus col fiato sul collo. Muoiono nelle case vicine.
Poi, durante una passeggiata col cane, c’è l’airone candido nell’acqua sporca e la palma che cresce quasi senza terra, nonostante tutto. Una specie di colomba di Noè -il mondo in un lampo torna ad essere un posto meraviglioso e deporre le preoccupazioni, anche per un solo istante, è un sollievo straordinario. Rientro con un sentimento di gratitudine.
Vivo in una città che ha il mare del più blu dei blu, superblu; e di notte ancora si sentono gli zoccoli dei cavalli in corsa.
Ma amo anche una piccola città, dove per un solo giorno l'anno, i santi volano davanti alle finestre delle case; e solo per quel giorno tutti vivono come si dovrebbe sempre vivere, pensando a correre bene, non a vincere la corsa.
E un pezzo di cuore è rimasto nella verde Irlanda, dove la gente è gentile e dove cresce un bimbo stupendo che ha un po' del mio sangue.
Così sono sempre inquieta, sempre pronta a partire, felice del mio eterno pellegrinaggio.
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12 pensieri riguardo “Soccorso”
Certe immagini, come quella che descrivi, ci fanno partecipi di quanto davvero siamo invasivi e di quanta energia positiva abbia invece la natura.
Nei 4,4 miliardi di vita sul nostro pianeta cataclismi e pandemie hanno distrutto gli ecosistemi più volte, anche in modo quasi totale; è probabile che accada ancora nei 4 miliardi che la scienza ritiene ancora percorribili dalla vita qui. Numeri da capogiro anche al cospetto dei 100 anni festeggiati il 2 gennaio dal papà di un mio amico. La morte mi spaventa, la scoprii a 5 anni per la veloce scomparsa di un mio coetaneo che la leucemia in due settimane ne spense la vita. Ora ottuagenaria la questione mi è più semplice, ma non indolore: sono i superstiti a soffrire degli scomparsi e il tempo non ne sana il dolore; gli scomparsi o lo sono totalmente, e non hanno più da soffrire per alcunché, o lo sono solo materialmente, e allora i cristiani pregano perché non ne abbiano a soffrire e i non cristiani si rifugiano nei loro credi. A ciascuno di noi, comunque, è data in dotazione, col concepimento, la consegna che il lasciare è dietro ad ogni battito di secondo e che per altri 4 miliardi di anni cataclismi e pandemie e risorgere si susseguiranno. Siamo un minuscolo pensiero infinito fragilissimo che ha già percorso 2 milioni di anni dal probabile nostro più antico progenitore ominide: è nel nostro DNA…; è nel nostro sapere tramandato; è…
Siamo solo una X nel ciclo dell’azoto, cantava De Gregori ed è verissimo; ma sono sicura che dopo questo mondo ci sarà qualcosa di bellissimo. Forse anche lasciarlo sarà bellissimo, non so: qualcuno che ti viene a prendere, luce e fiori, cose così. Un abbraccio
Certe immagini, come quella che descrivi, ci fanno partecipi di quanto davvero siamo invasivi e di quanta energia positiva abbia invece la natura.
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E che ristoro sia la Natura.
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È una continua consolazione…
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Sei splendida 🙏❤
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❤️❤️❤️
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Non so perché ma mi viene da cantare “Anima fragile”
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Nei 4,4 miliardi di vita sul nostro pianeta cataclismi e pandemie hanno distrutto gli ecosistemi più volte, anche in modo quasi totale; è probabile che accada ancora nei 4 miliardi che la scienza ritiene ancora percorribili dalla vita qui. Numeri da capogiro anche al cospetto dei 100 anni festeggiati il 2 gennaio dal papà di un mio amico. La morte mi spaventa, la scoprii a 5 anni per la veloce scomparsa di un mio coetaneo che la leucemia in due settimane ne spense la vita. Ora ottuagenaria la questione mi è più semplice, ma non indolore: sono i superstiti a soffrire degli scomparsi e il tempo non ne sana il dolore; gli scomparsi o lo sono totalmente, e non hanno più da soffrire per alcunché, o lo sono solo materialmente, e allora i cristiani pregano perché non ne abbiano a soffrire e i non cristiani si rifugiano nei loro credi. A ciascuno di noi, comunque, è data in dotazione, col concepimento, la consegna che il lasciare è dietro ad ogni battito di secondo e che per altri 4 miliardi di anni cataclismi e pandemie e risorgere si susseguiranno. Siamo un minuscolo pensiero infinito fragilissimo che ha già percorso 2 milioni di anni dal probabile nostro più antico progenitore ominide: è nel nostro DNA…; è nel nostro sapere tramandato; è…
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Siamo solo una X nel ciclo dell’azoto, cantava De Gregori ed è verissimo; ma sono sicura che dopo questo mondo ci sarà qualcosa di bellissimo. Forse anche lasciarlo sarà bellissimo, non so: qualcuno che ti viene a prendere, luce e fiori, cose così. Un abbraccio
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ricambiato
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talvolta basta poco per dimenticare il brutto momento che stiamo vivendo.
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quell’airone così candido e così superiore alle sporcizie del mondo è rasserenante.
ml
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E quella palma sta abbattendo il muro che la stringe, come vedi… 🙂
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