Essenzialmente 3, nell’ambiente urbano in cui vivo:
da dove spuntano i venditori di ombrelli quando piove? da dove prendono gli ombrelli, così all’improvviso?
Come fanno i writers a scrivere con le bombolette spray ad altezze impreviste? si portano un ponteggio, si legano al tetto?
Come fanno alberi possenti a crescere nella poca terra delle aiuole cittadine?
Alla prima domanda ho avuto risposta stamattina. Un omino carino e piccino ha aperto lo sportello dell’Enel e delle linee telefoniche, all’angolo della strada, e ha tirato fuori una sporta di ombrelli pieghevoli. Riserve segrete, segreti delle città.
Vivo in una città che ha il mare del più blu dei blu, superblu; e di notte ancora si sentono gli zoccoli dei cavalli in corsa.
Ma amo anche una piccola città, dove per un solo giorno l'anno, i santi volano davanti alle finestre delle case; e solo per quel giorno tutti vivono come si dovrebbe sempre vivere, pensando a correre bene, non a vincere la corsa.
E un pezzo di cuore è rimasto nella verde Irlanda, dove la gente è gentile e dove cresce un bimbo stupendo che ha un po' del mio sangue.
Così sono sempre inquieta, sempre pronta a partire, felice del mio eterno pellegrinaggio.
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16 pensieri riguardo “Domande urbane”
2. Quando non li vediamo levitano.
In alternativa: esistono gli angeli tagueurs.
3. Vanno giù giù giù con le radici, trovano riserve interessanti.
Da bambina si viveva circondati dai danni dei bombardamenti delle fortezze volanti: Catania, Messina, Palermo furono le città siciliane più disastrate. Va be, una di quelle case sventrate era a due passi da dove si abitava e su un suo muro cresceva rigoglioso un fico.
Alcuni anni fa – direi che avevo 16 o 17 anni – ero in una macchinata di gente che andava a scalare alla domenica a Finale Ligure e sentii raccontare che alcuni anni prima, quindi direi nella prima metà degli anni Ottanta, erano stati affissi su alcuni muraglioni altissimi della città dei manifesti con la scritta CHI NON MANGIA LA GOLIA. Alcuni arrampicatori si calarono nottetempo dall’alto e completarono il manifesto con FA BENE.
Non so se come risposta alla domanda 2 sia sufficiente, però la storia mi diverte ancora adesso.
2. Quando non li vediamo levitano.
In alternativa: esistono gli angeli tagueurs.
3. Vanno giù giù giù con le radici, trovano riserve interessanti.
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😀😀😀mi apposterò di notte per i writers
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indago 😉
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Fammi sapere 🙂
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Da bambina si viveva circondati dai danni dei bombardamenti delle fortezze volanti: Catania, Messina, Palermo furono le città siciliane più disastrate. Va be, una di quelle case sventrate era a due passi da dove si abitava e su un suo muro cresceva rigoglioso un fico.
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Questa è pura poesia.
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Boh!
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Alcuni anni fa – direi che avevo 16 o 17 anni – ero in una macchinata di gente che andava a scalare alla domenica a Finale Ligure e sentii raccontare che alcuni anni prima, quindi direi nella prima metà degli anni Ottanta, erano stati affissi su alcuni muraglioni altissimi della città dei manifesti con la scritta CHI NON MANGIA LA GOLIA. Alcuni arrampicatori si calarono nottetempo dall’alto e completarono il manifesto con FA BENE.
Non so se come risposta alla domanda 2 sia sufficiente, però la storia mi diverte ancora adesso.
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Ho scritto “alcuni anni fa”: diciamo più di 30.
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Anche io dico sempre così, e certe volte sono più di 30 😀
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Fantastica! Grazie
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Forme diverse di resistenza alla gravità, immagino.
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🙂
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Cara!! le risposte io non so dartele e, devo dire, la prima domanda, me la sono fatta spesso anche io !!!
buffo, no?!
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Sì 🙂
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2) sì son davvero acrobati e hanno corde e rampini se serve
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