Le buone maniere (Coronavirus 12)

Non ho ancora letto il saggio di Norbert Elias sulle buone maniere, questo: https://www.mulino.it/isbn/9788815128096. Ne conosco in forma molto sommaria il contenuto.

L’autore descrive come si sia passati da un Medioevo nel quale era normale bere tutti dallo stesso bicchiere a un banchetto ( e anche peggio),  a un’epoca come quella in cui è vissuto, la prima metà del Novecento; e collega la nascita delle attuali regole di galateo all’occultamento della violenza, un tempo motivo di gloria personale per cavalieri, successivamente evolutasi in controllo sociale. Il venir meno di ogni sfoggio di violenza andrebbe di pari passo con la negazione della corporeità.

Bene, oggi starnutiamo e tossiamo nel gomito, indossiamo volentieri mascherine per celare il nostro fiato e copriamo le mani: il prof. Elias non poteva prevedere uno sviluppo così rapido. Il virus è un acceleratore evolutivo?

6 pensieri riguardo “Le buone maniere (Coronavirus 12)

  1. In coda alla cassa del supermercato noto che la signora che mi sta davanti non riesce a prendere delle bottiglie poste all’estremità opposta da dove sta lei, istintivamente tento d’aiutarla avvicinandole le bottiglie, Non l’avessi mai fatto. “Cosa fa, quelle bottiglie sono mie, non le tocchi”. Grazie al cielo c’era la mascherina e non ha potuto notare la pernacchia in sordina che ho fatto.
    Le nuove buone maniere contemplano comportamenti estranianti, o del facitivi i ca…vuli vostri 😉

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