Scritte sui muri, 2

Questa arriva come una mazzata quando si esce dalla visita del più bel palazzo barocco della città, sul muro dirimpetto: E’ davvero questa la vita che volevi?

Certo lo scopo è provocare uno shock, ed è raggiunto anche troppo facilmente, direi; comunque utile. Che rispondere? mi sono chiesta, inchiodata sulla soglia. Sicuramente no, ma è uguale, va bene lo stesso. Ho rischiato di avere un paio di persone amatissime in meno davanti al brodo di cappone, a Natale, e invece c’erano, e in ottima forma. Va bene anche se non è quella pensata a sedici anni, sono piena di gratitudine.

10 pensieri riguardo “Scritte sui muri, 2

  1. Mi manca.
    Non nel senso che non ne ho consapevolezza, figuriamoci! No: non è quello.
    Non è nemmeno giusto dire che non ce l’ho nella pancia.
    Il cuore? Non quello anatomico, ma quello in cui ragione e sentimento si completano? Forse, sì. Potrebbe.
    Nel cuore.
    E’ lì che questa tua gratitudine mi manca.
    Perché devo pensarci, per trovarla?

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  2. Anche io devo pensarci. Provarla è una sorta di lavoro su me stessa; ma quando riesco, mi sento benissimo. Nulla mi è dovuto e, quando lo capisco, la leggerezza è enorme, piena di felciità. Ma sono un po’ scema e spesso lo scordo.

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