Storie di povere ragazze, 3

L. vive in una specie di tugurio. Il padre ha lasciato lei e la madre tanti anni fa. A fatica, sentendosi brutta e stupida, ha preso un diploma in una scuola professionale. Quando la incontro dopo qualche anno che ci eravamo perse di vista, mi dice che non trova da lavorare, che vive col suo ragazzo in casa della madre di lei e con la piccola pensione di lei. Dormono sul divano e la madre, dall’altra stanzetta, la sera, andando a dormire, si raccomanda :Non fate le cose brutte!

Mi dice che le fanno, ma piano piano. Si sente in colpa. Quando l’ho chiamata per nome, si è commossa. Si ricorda il mio nome?

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