Nell’isola greca di Lemnos, di fronte alla Turchia, il vento è così forte che gli alberi non ci sono, e quei pochi che ci sono crescono come nella foto. I cacciabombardieri attraversano il cielo ogni mattina.
Esci dall’albergo di lusso e sei in un povero villaggio, oppure nel deserto più assoluto. Ma in quelle poche, misere case, si mantiene il ricordo di antiche canzoni greche e turche.
L’isola intera sente la presenza a Nord della Città, di quella Costantinopoli perduta per i Greci nel maggio 1453. Istanbul, che deriva il suo nome dal greco eis ten Polin, nella Città, perchè era la più bella del mondo, la Città per antonomasia.
Nel Mani, penisola del Peloponneso, là dove neppure i Turchi riuscirono a penetrare, negli anni ’50 del Novecento, in un villaggio additavano ancora l’ultimo discendente dei Paleologi. Faceva il pescatore, ma tutti lo veneravano.
Interessante
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Ho visto alberi così piegati a Caprera, in Sardegna. Insegnano l’adattamento come nient’altro.
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Sono splendidi.
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Posti meravigliosi
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Sì, davvero, e bisogna affrettarsi a visitarli prima che l’industria turistica li modifichi…
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Già, è sempre questo il problema
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