I due volti di Athena

Athena mi sta molto simpatica. Nata dalla testa di Zeus, sceglie di non sposarsi e presiede ad attività tipicamente maschili: la sapienza, la techne, la guerra. Alcuni vedono un contrasto tra la sapienza e la guerra, ma forse la guerra è intesa non come lo scatenarsi della furia bellica, per quello c’era Ares, bensì come la logica pianificazione di una strategia. Athena scruta nel buio dell’irrazionalità, dove stana e combatte i mostri, e il suo animale è la civetta che vede di notte. L’unica nota stonata è che vota a favore del matricida Oreste.

La figura di Athena è stata ripresa alla fine dell’Ottocento in una statua che replica il tipo della Parthenos fidiaca davanti al Parlamento di Vienna

Ha deposto le armi, la celata dell’elmo è sollevata e offre agli austriaci la vittoria, come nel Partenone di Atene. E , come allora, l’offerta è illusione e menzogna.

Ma nello stesso periodo, Klimt dipinge un piccolo quadro, molto più veritiero e lucido. Raffigura Pallade Athena come una fanciulla severa, dallo sguardo magnetico

Di Gustav Klimt – Repro from artbook, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10572883

Lo sguardo di chi comandava gli eroi, e che fa scrivere ad Omero, quando Achille incontra la dea, che Terribile è per l’uomo vedere gli dei immortali.

Tiene la Nike nella destra, ma non in offerta, la mano sembra trattenerla; sulla spalla sinistra la civetta, la celata dell’elmo è abbassata. La dea scruta le tenebre che stanno per avvolgere l’Europa per oltre cinquant’anni. E forse il suo sguardo manifesta la consapevolezza che neppure lei, figlia di Zeus, potrà combatterle.

9 pensieri riguardo “I due volti di Athena

  1. Atena vota a favore di Oreste proprio perché incarna la giustizia razionale, e il suo voto sancisce il superamento della cultura arcaica, del castigo eterno delle Erinni. E’ anche una esaltazione della civiltà ateniese, un po’ come il vecchio Egeo che accoglie Medea in Euripide.
    Lo sguardo di Klimt è acceso perché Atena è “la dea dagli occhi lucenti”, in Omero.
    Ma anche quella che si siede sotto l’albero a confabulare con Ulisse, scena insuperabile.
    MD

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