Nel cuore della City di Dublino, in mezzo agli affari, alle banche, ai soldi, gli irlandesi hanno voluto questo: https://www.google.com/search?q=famine+sculpture+dublin&client=firefox-b-d&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwiRzKHLvevjAhUiMuwKHYWJCEcQ_AUIEigC&biw=1220&bih=588#imgrc=jZTf4wWrQVUXiM:
Lungo le rive del Liffey, là dove chi era costretto ad andar via dalla Grande Fame (1845-49) si imbarcava per le lontane Americhe. Come a dire: ora siamo ricchi, ma ricordiamoci da dove siamo partiti. Ricordiamo le sofferenze antiche.
In Italia non c’è nessun monumento a chi partì dai porti di Genova e Palermo, per povertà anch’essi, alla volta delle lontane Americhe, alla fine dell’Ottocento. Sarà per questo che non usciamo dalla crisi?
probabile che sia per questo.
certo è che quelle sculture rendono l’idea ma fanno davvero tristezza.
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Anche a me, tantissima. E’ il loro scopo, credo.
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senza dubbio.
ne ammiro, comunque, la perfezione artistica.
🙂
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Non credo, è perché siamo profondamente stupidi
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😀
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Ho controllato. A Genova ce n’è uno di Gió Pomodoro, recente, Sole-Agli italiani nel mondo, ma lo tengono nascosto: anche questo è triste.
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Non lo sapevo, grazie! In che senso nascosto?
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