Pasqua e caffè

Full frame of light roasted coffee beans

Ieri mattina cercavo qualcosa, un’immagine, un’esperienza, che potesse dare una vaga idea di resurrezione della carne. Perchè questa ovviamente non può essere paragonata nulla, né immaginata. E tuttavia si può cercare nel mondo umano una qualche affinità con essa -sono sempre ottimista. Mi è venuto in mente innanzi tutto l’innamoramento. Poi l’odore del mare molto presto, quando albeggia. E poi, non vorrei sembrare troppo prosastica, l’odore del caffè al mattino, in cucina. E’ uno squillo di tromba, una voce allegra che trae dal sonno e dal buio e chiama a un giorno pieno di cose belle da vivere. Insomma, mi commuove (e non c’è Nespresso che tenga, mi dispiace per George Clooney, ma l’odore del caffè è quello della vecchia, cara Moka).

Quindi nei prossimi post un raccontino a puntate dedicato alla scoperta di ciò che mi fa alzare al mattino.

11 pensieri riguardo “Pasqua e caffè

  1. “E tuttavia si può cercare nel mondo umano una qualche affinità con essa”. Non solo si può, si deve. Credo che si possa desiderare veramente, e intensamente, soltanto ciò di cui si abbia un’idea, per quanto vaga – di cui si abbia avuto almeno un minimo assaggio (è un pensiero di Paul Ricoeur che cito a memoria, spero abbastanza fedelmente).
    Perciò ben venga il caffè mattutino (io bevo tè, ma ammetto che non c’è gioco): invece della tuba mirum spargens sonum avremo la moka mirum spargens aroma… 🙂

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