Ancora su stress e tecnologia

Stendere è solo un brutto ricordo…la roba esce così soffice che quasi non si deve stirare…Non hai idea del tempo libero che ho conquistato…

Cosi dicevano le amiche delle lavasciuga. Incantata da queste belle prospettive, cedo al richiamo delle Sirene di Ulisse. Compro una super lavasciuga -milioni di programmi, un display che sembra il cruscotto di un aereo, simboli ovunque. Il commesso del negozio ne aveva parlato commosso.

Al primo lavaggio la biancheria è uscita asciutta, sì, ma sembrava finita in bocca a un cane, impossibile da stirare. Mi sono fiondata sul libretto d’istruzioni ed è risultato incomprensibile, peggio delle istruzioni di montaggio Ikea. Le variabili da tenere in considerazione sono quelle di un’equazione di decimo grado.Ho fatto molti tentativi, tutti infruttuosi, Ho impostato in diverse combinazioni tutte le variabili. Alla fine la sto usando come una normale lavatrice. Mi dichiaro sconfitta. Quando entro la sera in lavanderia la sento guardarmi ostile e beffarda come un grosso animale, con tutte le sue lucette pronte a ingannarmi. E un vago ricordo di Hal 9000 si fa strada in me. Kubrick è stato troppo ottimista. Mi sa che chiederò una lezione privata al tecnico.

17 pensieri riguardo “Ancora su stress e tecnologia

      1. Parlo di un ventennio fa. Ho una zia suora che a quei tempi era nell’orfanotrofio di Riposto.
        Sant’Alessio mi pare la località.
        Bellissima tutta la zona. certo non molto ben tenuta soprattutto le spiagge libere, spero che nel frattempo le cose siano migliorate.

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