Sarà un caso, ma negli ultimi mesi mi sono imbattuta spesso in serie televisive o romanzi che hanno per protagonisti ragazzi o ragazzini. Imperversano ovunque e con caratteristiche simili. Le due serie di Tredici, Verderame di Mari, Abbiamo sempre vissuto nel castello della Jackson, Album di famiglia della Dorrestein.
Bene, questi ragazzini o sono dei geni che a tredici sanno e capiscono tutto, tanto da far supporre che l’anno dopo avranno il Nobel, o sono creaturine circondate da adulti inesistenti, o malvagi, o indifferenti, talvolta pazzi assassini, o sono assassini essi stessi. Mi chiedo se dietro non ci sia un gigantesco complesso di colpa sociale nei confronti delle nuove generazioni, che evidentemente sentiamo di amare male. Oppure un timore neppure tanto vago nei confronti di intelligenze e sensibilità che talvolta intuiamo, anche se non vogliamo riconoscerlo, molto più profonde di quanto vorremmo.
Non ci avevo mai pensato, mi piace questa riflessione. Credo siano entrambe le cose. C’è una miniserie che secondo me risponde bene a quello di cui parli, si chiama The End of the f*****g World ed è stupenda 🙂
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Allora la cerco, grazie Lucy 🙂
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Credo anch’io che sia un po’ per i due motivi. Deve davvero essere immenso il nostro senso di colpa visto il mondo che gli lasciamo in eredità. Però, di quante cose ti accorgi ! Che bella sensibilità hai !
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❤ grazie
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