Mamme e decolli

Al decollo di un volo, poi terribile per il maltempo, sento squillare il cellulare del passeggero dietro di me. Mi volto, era un ragazzino di non più di 15 anni che risponde sereno

–Che stai facendo? Stiamo decollando!-

-Ma è mia mamma- con voce da agnellino.

-Spegni subito!-

-Ma è mia mamma…-supplichevole e come se questo fosse bastevole a scusare la situazione.

-Non hai capito, sta piombando su di te il comandante, perchè lo sto chiamando io- concludo odiosamente.

Lui avvilito spegne il cellulare. E ancora mi chiedo se la rovina di questo paese non siano -e quindi siamo le madri-, quel sentimento misto tra timore e rispetto che sappiamo incutere così bene ai figli adolescenti, quella serie di obblighi e ricatti morali che li graveranno per tutta la vita in mille modi e costringeranno le loro mogli a interminabili pranzi domenicali con noi e costringeranno loro a non decollare.

Io ci ho provato a non essere così. Spero che i Figli non avrebbero mai risposto a una mia telefonata in quella situazione, anzi che avrebbero avuto il cellulare spento; e che crescano capaci di non sentire come un dovere il rispondermi, il non deludermi, il venire a pranzo con me. Non so se ci sono riuscita, non interamente, non ancora. E subito si presenta l’altra faccia della medaglia e penso che mi piace il rispetto che in Sicilia esiste per la Madre, quella sfumatura di venerazione che la sua figura o presenza genera in ogni abitante dell’isola, tale che ancora alcuni, se devono giurare, giurano sulla propria madre. Che esista ancora un deterrente, qualcosa che non ci si senta di infangare. In fondo non so cosa pensare.

8 pensieri riguardo “Mamme e decolli

  1. Ahahaah!! In effetti è un post contradditorio, ma credo che la coerenza al cento per cento non sia prerogativa di questo mondo, e comunque, anche esistesse una persona incrollabile nelle sue certezze, che dio ce ne scampi!! Sarebbe un fastidio (e un pericolo) per tutti.
    Mi rispecchio nel tuo ruolo materno, perché anch’io con mio figlio (ora quasi quindicenne) oscillo spesso tra un atteggiamento rigoroso e uno permissivo, fin troppo permissivo a volte…. Però vedo che cresce bene lo stesso, è infatti molto sveglio e intelligente nonché furbo, e mi batte su tutti i fronti – meglio così 😉

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    1. Infatti è contraddittorio e ti ringrazio del commento, perchè così vedo più lucidamente cosa intendevo, quel contrasto tra la mia idea di madre e la positività di certe oppressive figure materne. D’altronde i Siculi all’arrivo dei greci veneravano le dee Meteres -un motivo del legame con la madre per i Siciliani ci sarà 🙂

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  2. Una persona a me molto vicina è così… Ed non è nemmeno così giovane o immaturo, visto che la Mamma è molto anziana ormai (ma il rapporto è lo stesso da sempre). Ci ho provato in mille modi a suggerire che non fosse obbligatorio, ma niente. Una vita subordinata a Lei. 😱 Anche per questo monito, se voglio giurare giuro su James Joyce o sulle calopsitte 😅

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