Il mio nipotino irlandese parla quattro lingue: l’italiano, l’inglese, il gaelico che studia a scuola e l’inglese di sua zia, che sono io.
Qualche anno fa ho preso il mitico B1, non so come, forse l’esaminatore era di buzzzo buono, come dicono a Roma. Ma il mio inglese è davvero penoso, un misto di italiano e cadenze umbro-sicule davvero terrficante, che solo grazie alla gentilezza irlandese viene decifrato.
Sul pullman dovevo prendere 3 biglietti, per me e i Figli, andata e ritorno per Dublino. Mentalmente ho tradotto paro paro dall’italiano e me ne sono uscita con un –Three tickets came and back to Dublin-
I Figli, uno per spalla, sibilano feroci –Che stai dicendo mamma?- mentre il gentilissimo autista, un vero signore, ha spento il motore, mi ha squadrato e mi ha sussurrato -Where do you want to go? Tell me- Sono intervenuti i Figli. Secondo me era chiaro cosa volevo. Mi ha consolato solo il sorriso dolce dell’autista.
I love you Ireland!