Tumminia, che credevo nome arabo, invece è siciliano e significa tre mesi: questo grano cresce in tre mesi, da marzo a giugno, e cresce in condizioni disperate, nella più completa aridità o esposto all’aria salsa del mare. Lo usavano nel Medioevo durante gli assedi, per la sua crescita rapida.
Poi è stato dimenticato per la bassa resa del raccolto e perchè ormai si cercano le farine di grani ricchi di glutine, più resistenti alla trazione delle macchine industriali da pasta.
La sua farina è povera di glutine, ricca delle proprietà del germe di grano, e la pasta che ne deriva è bruno-dorata, leggermente friabile, appena amara, di un gusto arcaico, un po’ severo, che mi piace molto. Unico difetto: il prezzo.
Pasta di Tumminia con slavia e mandorle
Ingredienti per 6 persone:
-600 grammi di pastadi Tumminia
-120 gr. di burro
-30 foglie di salvia circa
-2 manciate di mandorle tritate
-1 spicchio d’aglio
-olio evo
-parmigiano
Lavare le foglie di salvia e tritarle nel mixer con due cucchiai, anche più, di olio extravergine d’oliva e una punta di sale.
Fare dorare lo spicchio d’aglio nel burro, quindi aggiungere le mandorle e farle insaporire. Spegnere, togliere l’aglio e aggiungere il pesto di salvia.
Lessare la pasta e farla insaporire nel sugo con un spolverata di parmigiano (o pecorino).
non conoscevo questa varietà di pasta ma quei fusilli che hai fatto sembrano davvero ottimi!!!!! se la vedo in giro la prendo e assaggio💙
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Prova Elisabetta se puoi!
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